La Tanatoprassi
La Tanatoprassi è l’insieme delle cure e del trattamento estetico eseguito sulla salma prima delle esequie ed è ancora poco conosciuta in Italia. E’ un trattamento “post-mortem” (dal greco tanatos che vuol dire “morte” e da praxis che significa “prassi”) e consiste nella cura igienica di conservazione del corpo dopo la morte al fine da rendere il cadavere il più naturale a vedersi e il più a lungo possibile.
Nelle ore successive alla morte il corpo subisce una veloce trasformazione (che cambia da individuo ad individuo), vi è una fuoriuscita di liquidi organici e odori e vapori nauseanti, che rendono, a volte, la veglia funebre traumatica. La tanatoprassi prevede un’iniezione nel sistema arterioso di un fluido conservante (attualmente vietato in Piemonte) e da una serie di cure estetiche che consentono di mantenere l’immagine integra del defunto, ritardando per alcune settimane il processo di decomposizione. Tutto ciò non influisce nel normale processo di “ritorno in polvere” del cadavere, anzi lo favorisce poiché garantisce un tempo massimo di 10 anni, mentre per un corpo che non ha subito alcun trattamento ci vogliono circa 40 anni (e in certi casi rari molti di più).
La Tanatoprassi è legalmente autorizzata negli Stati Uniti e in Inghilterra e si sta diffondendo rapidamente nei paesi europei, in Italia è rappresentata dall’Associazione Italiana di Tanatoprassi (A.I.T.) e dall’Istituto Nazionale Italiano di Tanatoprassi (I.N.I.T.).
La disciplina è legata alla realizzazione delle Case Funerarie, la cui funzione è quella di ospitare la salma in un ambiente più riservato e famigliare rispetto alla freddezza degli obitori comunali, garantendo alle famiglie in lutto un luogo confortevole e del personale specializzato attento alle loro esigenze.
Una normativa vigente sul territorio italiano relativa al Regolamento di Polizia Mortuaria mette ben in evidenza la presenza di precise disposizioni per quanto riguarda l’imbalsamazione, mentre non è previsto quasi niente per ciò che riguarda la tanatoprassi.
Questo trattamento presenta vantaggi anche nell’ambito della medicina legale: fermando la decomposizione si fissano i tessuti e le lesioni del corpo come in una preparazione istologica, consentendo così di eseguire le indagini più facilmente. In caso di autopsia o studi e osservazioni sul cadavere è un ottimo apporto ai metodi di identificazione medico-legale.
La tanatoprassi non è da confondere con l’imbalsamazione perpetua: è un medoto di conservazione temporanea che dura dai 10-15 giorni (per un periodo massimo di alcune settimane a seconda del corpo trattato).